Sezione Locale della Società Psicoanalitica Italiana
Presentato da Ilaria Binotto
Autore: Donald Melzer
Titolo: “Stati sessuali della mente”
Editore: Armando
Collana: Nuova Serie di Psicoanalisi
Anno pubblicazione: 1975
Numero pagine: 277
Quarta di copertina:
Donald Melzer, di cui è già apparso in queste edizioni Il processo psicoanalitico, raccoglie qui una serie di saggi dedicati alla teoria della sessualità, al narcisismo e alle perversioni. Tali saggi rivestono un notevole interesse nell’ambito della storia della psicoanalisi in quanto costituiscono la più attenta e puntuale revisione della teoria freudiana fatta dal punto di vista kleiniano, e al tempo stesso rappresentano un coraggioso tentativo – il cui successo sarà il lettore a giudicare – di portare la teoria kleiniana ad affacciarsi al di fuori del campo ristretto ove la condiziona la sua coincidenza con il modello alimentare. Testimoniano questo interessante tentativo i saggi che Melzer dedica alla tirannia, alla teoria della rivoluzione permanente, alla pornografia, alla pedagogia.
Biografia dell’autore:
Donald Melzer, educato all’University College of Medicine di Yale e di New York e formatosi come psichiatra infantile alla Washington University e al Barnes Hospital, si è trasferito in Inghilterra nel 1954 ed ha studiato con Melanie Klein. Ha lavorato ad Oxford ed è stato didatta della British Psychoanalytical Society. I suoi libri precedenti Painting and the Inner World (scritto in collaborazione con Adrian Stokes) e The Psychoanalytical Process (cfr. trad. it. in queste stesse edizioni), sono stati tradotti in spagnolo, francese, italiano e portoghese. Anche il presente volume apparirà nelle quattro lingue.
Recensione:
La scelta di recensire questo testo è motivata, oltre che per l’essere una fondante lettura per ogni psicoanalista, non solo infantile, soprattutto dal fatto che quest’anno ne ricorre il cinquantesimo compleanno. Melzer pubblica Stati sessuali della mente nel 1973 (per Armando Ed. nel 1975, con introduzione di G. Di Chiara), dopo che egli si trova a Londra da vent’anni.
Ricordo infatti che l’autore si trasferì a Londra a 32 anni. Perché? Perché lasciò gli Stati Uniti? Cosa/chi cercò oltreoceano e nell’incontro con M. Klein? Melzer fu attirato prima di tutto dal sapere che lì i bambini erano in analisi e da questo è impressionato, negli anni ‘50 infatti ancora non si riteneva, in modo unitario, che i bambini potessero fare una vera e propria analisi. Inoltre egli era alla ricerca di un incrocio teorico tra Klein e Freud, di cui egli alla fine apportò una efficace/felice simbiosi tra i due autori, “simbiosi” in quanto ne fece poi derivare un inedito è positivo apporto teorico-clinico tra i due capiscuola.
Melzer era un profondo conoscitore teorico di Freud, i saggi raccolti in questo volume infatti, datati dal ‘60 in poi, vogliono essere sia una continuità che una revisione de I tre saggi sulla teoria sessuale (Freud, 1905), come anche un’estensione teorica dello sviluppo psicosessuale arricchito dalla psicopatologia legata proprio alla sessualità: viene presentata la storia della teoria psicoanalitica dello sviluppo psicosesssuale e della psicopatologia sessuale attraverso la clinica. L’autore amplia i concetti freudiani grazie a una revisione della stessa teoria dello sviluppo psicosessuale dedicandosi in particolare alla “composizione dell’ideale del super-io” e della sua posizione nella vita sessuale. Si impegna inoltre a offrire un approfondimento della teoria della psicopatologia sessuale relativamente alle numerose dimensioni di differenziazione: adulto-infantile, polimorfismo-perversione, sessualità perversa-perversione sessuale. Vengono inoltre affrontati problemi di pratica clinica relativi alla ambisessualità, al transfert tossicomanico e al posto del lavoro nella sessualità.
Poniamoci un’altra domanda. Perché Melzer pubblica questa raccolta di saggi dedicati alla teoria della sessualità? Ci risponde egli stesso affermando, nella prefazione, che “la preparazione di questo libro fu intrapresa sotto la spinta di una istanza urgente. questo senso di urgenza riguarda sia il campo della psicoanalisi e della sua pratica, sia il disagio nel valutare il ruolo svolto dalle scoperte psicoanalitiche nell’attuale stato di confusione , che da ogni parte al giorno d’oggi ci si presenta, circa la sessualità” (pag. 9).
Confusione è, anche oggigiorno, una parola chiave, la stessa che può avvolgere il tema della sessualità cinquanta anni dopo la scrittura di Melzer. Niente di nuovo? Sì, nei termini in cui l’umano, il sessuale e la psicosessualità continuano a interrogare, a confondere, ad affascinare e far parlare di sé.
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