“Psicoterapia psicoanalitica e deficit cognitivo”

Alcuni bambini presentano, accanto a disturbi affettivi e relazionali più o meno gravi, turbe del pensiero di varia origine, qualità e intensità. Il processo di simbolizzazione è forse il punto di incontro più importante delle due aree disturbate, quella cognitiva e quella affettiva, ed è inserendosi là dove questo processo si è bloccato che il lavoro psicoterapeutico può risultare efficace. Si tratta talora di procedere lungo il percorso che porta al pensiero simbolico dopo aver superato l’ostacolo, altre volte di raddrizzare delle deviazioni e riprendere metaforicamente il cammino; nei casi più gravi potrà trattarsi del compito preliminare di dare forma e struttura a un. Primo germe di funzionamento mentale. La sfida è affascinante per chi sappia vedere nell’esplorazione di un tema difficile come lo studio del deficit cognitivo la possibilità di avvicinarsi, da un punto di vista psicodinamico, al grande tema delle origini del pensiero. Il libro descrive, nella prima parte, il percorso terapeutico di alcuni bambini i cui quadri clinici rappresentano caratteristiche forme di intreccio fra deficit cognitivo e disturbo di personalità, come la disarmonia evolutiva, l’autismo a evoluzione schizoide, la psicosi precocemente deficitaria, le sindromi su base genetica associate a ritardo mentale. Ma gli autori vogliono anche proporre un tentativo di sintesi delle loro esperienze con i bambini deficitari descrivendo le tecniche terapeutiche usate, le variazioni apportate, , le difficoltà specifiche dell’intervento con questi tipi di pazienti. A partire dalle decisioni iniziali relative alla presa in carico, sono esaminati vari aspetti del trattamento, come i problemi di controtransfert, le finalità del lavoro terapeutico, le caratteristiche del setting. Un libro di pratica clinica, dunque, attraversato però continuamente dalla questione teorica intorno alla nascita e allo sviluppo della conoscenza umana.