Sezione Locale della Società Psicoanalitica Italiana
di Enrico Mangini
Titolo: “Lezioni sul pensiero post-freudiano. Maestri, idee, suggestioni e fermenti della psicoanalisi del novecento”
Autore: Enrico Mangini
Contributi: Gherardo Amadei, Gloriana Bartoli, Maria Vittoria Costantini, Cristina Esposito, Ivana Facchin, Emilia Ferruzza, Gigliola Gigli, Ronny Jaffè, Francesca Lemmi, Cristiano Lombardo, Alessandra Macchi, Enrico Mangini, Francesca Mariani, Luisa Marino, Elena Mercuriali, Silvia Mondini, Samanta Motta, Chiara Nicolini, Valentina Nuzzaci, Francesco Onofri, Valeria Pezzani, Agostino Racalbuto, Rodolfo Reichmann, Andrea Spanicciati, Giovanni Stella
Editore: LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto
Collana: I Manuali
Anno pubblicazione: 2003
Pagine: 710
Questo libro è l’ideale prosecuzione di un percorso iniziato con le Lezioni sul pensiero freudiano e sue iniziali diramazioni ed ha l’ambizione di descrivere, in uno stile che ripercorre quello delle “lezioni”, l’evoluzione del pensiero psicoanalitico del Novecento. Il suo punto di partenza è il primo gruppo di pionieri che si sono formati intorno a Freud e che hanno seguito, ampliato e in alcuni casi contraddetto le teorie del maestro. Di questi sono stati presi in considerazione Karl Abraham, che spostò l’interesse sul preedipico e sulle prime fasi delle sviluppo libidico affettivo, Otto Rank, che per primo abbinò i temi dell’arte e della mitologia con la psicoanalisi, elaborando quel trauma della nascita che lo porterà distante da Freud, Sandor Ferenczi, coraggioso esploratore dell’inconscio che, attraverso luci ed ombre, riuscì ad anticipare innovazioni e contraddizioni della psicoanalisi contemporanea, e infine Carl Gustav Jung, artefice della prima eresia e della prima importante scissione nel movimento psicoanalitico dopo Adler. Sono poi trattati gli autori e le correnti di pensiero che hanno caratterizzato la psicoanalisi in questo secolo. In primo luogo la Psicologia dell’Io, con Hartmann e Anna Freud, che incentrò la sua attenzione sulle funzioni dell’Io, le sue difese e l’adattamento, e la Scuola interpersonale di Sullivan e Fromm che piegarono ulteriormente la psicoanalisi verso le relazioni interpersonali a partire dalle patologie gravi e valorizzarono il contesto sociale. Inoltre Melanie Klein, Donald Winnicott e Wilfred Bion che, da punti di vista diversi, rivitalizzarono con i loro originali contributi teorici il pensiero psicoanalitico, fino agli altri “teorici delle relazioni oggettuali” e della psicologia del Sé. Per ogni autore, oltre a una parte biografica, ci si sofferma sulla sua opera e sul ruolo avuto dal suo pensiero nel cambiamento che si è attuato nel pensiero psicoanalitico, progressivamente passato dal modello pulsionale freudiano a un modello relazionale. Non vengono poi dimenticati i contributi che alla psicoanalisi sono venuti dai paesi latini, dalla Francia, all’Italia, ai paesi dell’America Latina. La parte centrale del libro è dedicata alla applicazioni che il pensiero psicoanalitico ha avuto nella clinica, per cui vengono trattate la psicoanalisi del bambino e dell’adolescente, l’infant observation, ed alcune psicopatologie che hanno occupato sempre più spazio rispetto alle nevrosi negli studi degli psicoanalisti: le patologie psicosomatica, borderline e psicotica. Vengono infine trattate le tendenze della psicoanalisi contemporanea e gli attuali fermenti quali la teoria del campo, l’impostazione ermeneutica, e le correnti intersoggettive. Il libro si conclude prendendo in considerazione alcuni problemi aperti al nuovo millennio che interesseranno la psicoanalisi futura: questioni che riguardano l’integrazione tra i modelli in psicoanalisi (particolarmente tra il pulsionale e il relazionale), il rapporto tra psicoanalisi e scienza, in particolare verso la psicologia cognitiva e altri modelli extraanalitici della mente, e le prospettive della ricerca in psicoanalisi, questioni aperte e intese proprio come possibilità della psicoanalisi di interloquire con differenti ambiti scientifici e culturali del mondo moderno pur mantenendo la sua specificità.
Enrico Mangini, psicoanalista, membro ordinario con funzioni di training della Società Psicoanalitica Italiana, vive e lavora a Padova. Laureato in Medicina, con specializzazioni in Psichiatria e Neuropsichiatria infantile, è ricercatore presso il dipartimento di Filosofia, Sociologia, Pedagogia e Psicologia applicata dell’Università degli Studi di Padova. Professore aggregato, insegna Modelli teorici di clinica psicoanalitica nello stesso ateneo. È stato presidente del Centro Veneto di Psicoanalisi e redattore della Rivista di Psicoanalisi. Ha pubblicato Il tempo della separazione. Un modello di psicoterapia psicoanalitica breve nell’istituzione (con Roberto Marigo e Luisa Marino). LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto (2001), Lezioni sul pensiero post-freudiano. Maestri, idee, suggestioni e fermenti della psicoanalisi del novecento. LED Edizioni Universitarie di Lettere Economia Diritto (2003), Percorsi di Psicoanalisi. Il pensiero di Melanie Klein, Donald W. Winnicott, Margaret Mahler (con Cristiano Lombardo, Alessandra Macchi e Francesco Onofri). UPSEL Domeneghini Editore (2003), Le fonti dello psichico (con Marco La Scala). Borla (2009), Nervosi Ossessiva. Rivista di Psicoanalisi, Monografie. Borla (2010), Metamorfosi della pulsione. Franco Angeli (con Franca Munari, Milano (2014), Elementi dell’esperienza psicoanalitica. Pulsione, immagine, parola poetica. Libreria Cortina Milano (2015).
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