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Sezione Locale della Società Psicoanalitica Italiana

 

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Campo Onirico, Personaggi della seduta e Griglia Negativa

di Antonino Ferro

(Venezia), Membro Ordinario con funzione di Training della Società Psicoanalitica Italiana, Presidente del Centro Veneto di Psicoanalisi.

*Per citare questo articolo:

Ferro A., (2024) “Campo Onirico, Personaggi della seduta e Griglia Negativa”, Rivista KnotGarden 2024/2, Centro Veneto di Psicoanalisi, p. 237-253

Per una lettura più agile e per ulteriori riferimenti di pagina si consiglia di scaricare la Rivista in formato PDF.

Fig.1

Vi sono molte descrizioni del concetto di campo e tra esse continuo a trovare quella più ricca e che apre a nuove costruzioni quella formulata da Francesco Corrao nella quale l’analista si trova a far parte del campo che anima.

Se osserviamo il quadro di Henry Koerner “De Mirror of Life” (Fig 2) esposto al Whitney Museum NY, vediamo che la casella con l’analista può essere variamente posta rispetto alla cornice principale del quadro.

  1. a) Può far parte del quadro pur rimanendone distinto, un campo onirico di cui fa egli stesso parte e che co-crea. (Fig 2)
  2. b) Può essere in una casella staccata e posta fuori dal campo, pur potendo respirare con il campo stesso (il campo inteso alla Baranger) con i bastioni (luoghi di resistenza incrociata) che devono essere interpretati in maniera forte dall’analista. (Fig 3)
  3. c) L’analista totalmente assorbito e partecipe di quel quadro di cui è parte (funzionamento) componente. Dalle collimazioni di queste tre figure nasce il campo co-generato, condiviso e che vive dell’incontro degli elementi (sensoriali) che sono stati trasformati. (Fig 4)
fig.2
Fig.3
Fig.4
Fig.5 - 5 The characters become more three-dimensional

Characters in the Analytic Field

Ma dobbiamo fare un passo indietro e domandarci come prendono vita i personaggi del campo; il più complesso è quello in cui l’analista partecipa alla co-creazione onirica del campo.

Creazione onirica in doppio senso da beta verso alfa (pittogrammi onirici/sogno del giorno) e da pittogrammi e loro derivati verso il sogno della notte.

A monte dei personaggi noi abbiamo della sensorialità grezza ovvero elementi beta che possono essere evacuati oppure trasformati in immagini che prendono vita nella narrazione dei personaggi del campo.

Personaggi che possono esser visti nelle seguenti figure come nascenti da un sotto da cui si stagliano già tridimensionali oppure che risultano nelle varie sezioni di una narrazione possibile, oppure di una sezione del racconto in cui si animano figure e loro composizioni che esprimono narrazioni emotive, e personaggi talora colti nella loro concretezza\realtà o intesi come oggetti interni o come aggregati funzionali o personificazioni di emozioni che circolano nel campo e talvolta nel campo onirico del quale esiste un primo sogno (sogno alfa) e un secondo sogno (sogno della notte).

Fig. 8

Maelstroms of sensoriality

La sensorialità assomiglia a una tromba d’aria, a una tempesta che progressivamente si placa dando vita ai personaggi più diversi e coerenti con la vita mentale di analista e paziente.

Dopo un’esperienza che va dal sensoriale verso l’emotivo un sogno si sviluppa nelle nostre menti, potremmo dire nella mente del campo anche quando siamo svegli e questo sogno è il risultato delle operazioni compiute dalla funzione alfa. Vediamo così parte dello storm sensoriale trasformato in un cavallo (Fig 10).

Fig.9
Fig.10

Personaggi indistinti prendono vita più tridimensionali e per soppressione o cancellazione comparirà poniamo la narrazione de “Il colonnello Chabert” breve e fulgida narrazione di intrighi, tradimenti, amore, onore, generosità. Ripercorrendo il cammino proposto una sequenza di intense impressioni sensoriali individuabili come rabbia à sollievo à nostalgia, potrebbe dar vita alla seguente sequenza di pittogrammi.

Fig.11

La formazione, la scelta, la costruzione di un pittogramma soggettivo (individuale) o di sequenze di pittogrammi sono estremamente soggettivi. Sarebbe come lo stesso soggetto dipinto da Picasso, Caravaggio, Chagall o Goya.

Fig.12

Dopo un’esperienza sensoriale un sogno prende vita nella nostra mente anche quando siamo svegli e questo sogno è il risultato delle operazioni realizzate dalla funzione alfa sugli elementi beta trasformandoli in pittogrammi (o alfa elementi).

Fig.13
Fig.14
Fig.15
Fig.15

I sogni della notte sono costruiti dalla risognazione di tutti I pittogrammi che sono stati stoccati a costruire il pensiero onirico della veglia.

Fanno seguito le operazioni di trasformazione in gioco in cui una sequenza realistica è trasformata in gioco/sogno.

Fig.16

Trasformazione in sogno

Fig.17

L’approcciarsi a delle emozioni è ”sognato” trasformando residui sensoriali ed emotivi in immagini oniriche.

Se l’intensità degli storms di sensorialità (elementi beta) rompe la cornice della griglia abbiamo lo sprofondare, per certi versi salvifico, per altri disorientante nella Griglia Negativa dove si apre un mondo al negativo come in quel film dove due personaggi si trovano spaesati in un mondo che dopo la mezzanotte cambia dando vita ad un universo sconosciuto e abitato da personaggi violenti e improbabili, una via di mezzo tra “I am Legend “e “After Hours”.     

La Griglia Negativa può anche contenere e consentire l’alleggerimento di tensioni estreme come nelle allucinazioni in cui abbiamo delle inversioni da alpha a beta con evacuazione massiva.

Fenomeno collegato è quello della Rêverie Negativa (ovvero rêverie invertita)

Fig.18 -Griglia di Bion

In cui le angosce o i Beta dell’analista invadono il campo impedendo che esso funzioni nella oscillazione G+ _G- ad esempio come potrebbe accadere ad un analista gravemente ammalato con questo personaggio che invade e domina il campo

Fig.19
Fig.20
Fig.21

Sono concetti che sfumano l’uno nell’altro quelli di R- e G- ed anche quello di formazione e trasformazione di personaggi sia per sottrazione che per addizione di verniciature emotive in cui l’analista invade il campo e rompe il quadro. Siamo entrati nel campo delle trasformazioni narrative come la trasformazione in Hulk o i fenomeni necessari di casting per dare vita a personaggi come funzionamenti scissi da Frankenstein, Dr. Jekyll e Mr. Hyde. Si porrà il quesito se si tratta di un’analisi epistemologica o ontologica.

Fig.22
Fig.23

La Griglia Negativa e la Rêverie Negativa corrispondono ai numeri negativi in algebra in movimento verso i numeri irrazionali, estendendo il campo di gioco dal padel al tennis.

L’introduzione del gioco con la G- R- estende ed espande i film che sarà possibile girare verso quanto Bion ha espresso con Memoria del Futuro.

L’aspetto onirico del campo ci è ben figurato da Pirandello nel suo I Giganti della Montagna (Fig 24) dove dalle menti dei vari personaggi dell’opera vengono fuori dei Puppets che quando i personaggi prendono sonno escono dalle loro menti e si scambiano tutte le informazioni e sognano assieme quanto hanno vissuto. Salvo rientrare nelle menti da cui sono uscite al primo segnale di risveglio dei vari personaggi.

Il campo consente di avere uno scenario vivo che permette la teatralizzazione e le narrazioni delle emozioni che urgono per essere messe in scena.

Se un paziente ha, ben sepolto, il problema che a tratti diventa terrore dell’abbandono comincerà a raccontare di pazienti che sono stati abbandonati, di animali ugualmente abbandonati, di fidanzate tradite sinché non prenderà vita questo scenario di abbandono sino alla messa in scena di una imprevista malattia dell’analista vissuta come la prova del suo disinteresse ed estraneità.

Ma non giocata su un relazionale tu/io ma in un campo che potenzialmente include le narrazioni di abbandono colte da tutti i punti di vista come accade in Rashomon.

Sarà la sofferenza e il gemito del campo che permetterà di rendere viva e visibile una sofferenza panica che era stata sempre evitata e aborrita ma che ora germoglierà nell’attualità del campo: la sofferenza e l’abbandono sono qua e possono essere vissuti e metabolizzati.

Quando la figura di Bion è posta dietro/sotto/dentro la G- forse Bion si trova ad essere quella “O” incomprensibile che diceva in analisi senza essere capito dalla Klein di essere morto ad in Amiens (Francia). E la Klein, sua analista, rifiutava un ontologico essere in O ritirandosi su un approssimativo sapere attorno alla morte.

Fig.24
Fig.25
Fig.26

Antonino Ferro (Milano)

Centro Psicoanalitico di Pavia

 ninoferro3@gmail.com

*Per citare questo articolo:

Ferro A., (2024) “Campo Onirico, Personaggi della seduta e Griglia Negativa”, Rivista KnotGarden 2024/2, Centro Veneto di Psicoanalisi, p. 237-253

Per una lettura più agile e per ulteriori riferimenti di pagina si consiglia di scaricare la Rivista in formato PDF.

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