Delta.. Intervista al regista Vannucci
di Silvia Mondini
Ho avuto la fortuna di assistere alla proiezione di Delta, interamente girato nell’inverno 2021 e presentato al Festival di Locarno, in presenza di Michele Vannucci. Di lui — romano, classe 1987 e già autore di comprovato talento — colpisce la spontaneità con cui condivide la perdurante fascinazione per la bellezza del Delta del Po e le misteriose storie dei fantasmi che lo abitano.
Delta
Recensione di Silvia Mondini
“Delta”, di Michele Vannucci, è un film di frontiera. Un “western contemporaneo” — come lui ama definirlo — in cui motore dell’azione è l’incontro/scontro tra il bisogno di conquista di un territorio e la necessità di proteggerlo dalla presenza/azione dell’Altro. Ne deriva un viaggio intimo e perturbante alla scoperta di sé, dell’altro da sé, dell’altro in sé, che permette di pensarlo (anche) come un “western psicoanalitico” intorno a quell’“essere di frontiera” chiamato Io (Freud 1922, 1932; La Scala 2012).
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Le dinamiche relazionali e intrapsichiche nella costruzione di un rapporto di fiducia
con la persona sofferente
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Lavarone 2023 -“Sonni e sogni perduti”
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Convegno Accreditato ECM, in presenza e da remoto
“Preconscius”
di Guido Buffoli
Un racconto introspettivo in cui il protagonista è raccontato e si racconta come persona di una certa età, psichiatra, psicoanalista, musico terapista affascinato e tormentato dalla complessità della mente.
Look around
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È un richiamo a tenere gli occhi aperti, a non illuderci che “andrà tutto bene”, a ricordarci che è vietato “far finta di nulla”.