I diritti umani e le loro violazioni

di Patrizia Montagner

illustrazione di Musa Gumus
illustrazione di Musa Gumus

La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani è del 1948.

È stata scritta all’ indomani della seconda guerra mondiale, nella quale erano state commesse le atrocità che conosciamo.

 È composta di 30 articoli., che riguardano I diritti alla vita, alla libertà dalla schiavitù, alla privacy, di asilo, di nazionalità, di famiglia, alla proprietà, alla libertà di pensiero, alla democrazia.

Nel art. 1 si legge “Tutti gli esseri umani nascono liberi ed eguali in dignità e diritti. Essi sono dotati di ragione e di coscienza e devono agire gli uni verso gli altri in spirito di fratellanza.

 E nel 2 Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.

L’Assemblea delle Nazioni Unite ha ritenuto che fosse necessario avere forme giuridiche che li tutelino.

Purtroppo sappiamo che non bastano le leggi. Tuttavia la dichiarazione ha un valore fondamentale: per la prima volta nella storia si è ritenuto che I Diritti Umani fossero un patrimonio che va difeso, protetto e tutelato

Che senso ha parlare di DU per gli psicoanalisti che si occupano di lavoro con il singolo e che hanno centrato il loro interesse sulla conoscenza e la cura della vita psichica del singolo?

Illustrazione di rafat alkhateeb

Penso   che in termini psicoanalitici si possa dire che un gruppo, una istituzione, uno Stato che rispetta e tutela I diritti umani, è uno stato SANO in termini di salute psichica, quindi politica, sociale e umana.

Sappiamo che la salute del singolo non è un patrimonio raggiunto per sempre, ma che subisce continue modificazioni, e che va tutelata continuamente. Allo stesso modo non è acquisita per sempre la salute psichica di uno Stato né dei rapporti tra Stati.

Esistono meccanismi che entrano in gioco e che minano la salute di un gruppo, uno stato, una istituzione, e la violazione dei diritti umani è, a mio avviso uno degli indicatori più signficativi, di questa condizione di sofferenza

Ne è un esempio la  guerra attuale , tra Russia e Ucraina, che è segno di una profonda frattura tra due blocchi contrapposti, che al momento non riescono più a dialogare . Essi si oppongono usando in maniera preponderante meccanismi di scissione, proiezione, il cui corollario sono la violenza, la distruzione, la morte.

Non voglio semplificare le cose. E’ già molto complesso parlare della psiche di un individuo, lo è molto di più pensare a quello che succcede contemporaneamente a milioni di esseri umani.

Tuttavia anche delle Nazioni, come dei singoli, possiamo dire che “I sentimenti e le fantasie inconscie rendono illogico il comportamento cosciente” (Winnicott 1940) e quindi ci sentiamo autorizzati a leggerli usando il  pensiero psicoanalitico. Facendo riferimento ancora al pensiero di Winnicott (1969) sappiamo quanto è utile studiare lo sviluppo dell’individuo in relazione all’ambiente e quanto grande sia l’importanza quest’ultimo sulla crescita del singolo.

Allo stesso tempo sappiamo che uno Stato non è una unità omogenea di individui  tutti dotati delle stesse capacità psichiche e che solo una parte di essi può avere raggiunto il pieno sviluppo e la maturazione psichica. Dobbiamo tenere conto di questo.

Così come dobbiamo tenere conto che l’equilibrio tra una parte più matura e una meno evoluta cambia continuamente, è  difficile da mantenere  e  richiede un  lavoro psichico continuo e faticoso.

 Ciò che la maturità porta, o dovrebbe portare con sè,  è la  presa di responsabilità dei propri impulsi interiori, sia quelli benevoli che quelli malevoli, del loro riconoscimento e della loro gestione.

Illustrazione di Silvano Mello
Illustrazione di Silvano Mello

Tornando ai diritti umani,  si tratta di chiedersi  quanto questi sono riconosciuti, rispettati, e oggetto di presa di responsabilità.

E’ necessario ammettere che  in alcuni periodi storici  questo  purtroppo viene meno.

Ci interessa capire in che modo e quando avvenga che l’ equilibrio  nell’economia della vita di relazione di uno Stato si rompa 

Ci chiediamo come questo ricada sulla vita del singolo.

La vita sociale presenta in queste fasi tutte le caratteristiche del disturbo psichico, in particolare quella della ripetitività , di cui Freud ha parlato nel suo famoso lavoro del 1914.

Ripetitività, dice Freud , coazione ripetere , che è un meccanismo psichico, tanto più potente quanto più inconscio , che porta alla reiterazioni dei comportamenti patologici senza che possano divenire sufficientemente coscienti da poter essere osservati ed elaborati.

Come si può riconoscere la coazione a ripetere, che  è  invisibile e perciò pericolosa ?

E’ importante, credo, porci delle domande  anche  rispetto alla situazione del nostro Paese, riconoscere come coinvolga ciascuno di noi.

Patrizia Montagner, Portogruaro (Ve)

Centro Veneto di Psicoanalisi

Membro del SAPI South African Psychoanalytical Initiative

patmontagner28@gmail.com

Violazione dei diritti umani. Ripetizione ed elaborazione della colpa
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