Percepire, allucinare, Immaginare
di Marco la Scala
Il volume esplora il prendere forma, nell’apparato psichico, dei processi di simbolizzazione e di soggettivazione
Trans-Parents
Anna Cordioli intervista Etta Andreella
In occasione della giornata contro l’Omo-trans-fobia, ascoltiamo la testimonianza di una “Trans-parent” che ci parla del bisogno di ascolto.
I campi di confinamento nel XXI secolo
Convegno Internazionale I campi di confinamento nel XXI secolo e le responsabilità dell’Unione Europea Commento di Patrizia Montagner Si è concluso lo scorso 8 maggio un convegno internazionale sul tema dei campi di confinamento e delle politiche Migratorie dell’Europa organizzato da : Rivolti ai Balcani ; Rete Diritti Accoglienza e Solidarietà Internazionale del FVG e […]
La mente altrove. Cinema e sofferenza mentale
a cura Massimo De Mari, Elisabetta Marchiori e Luigi Pavan
Infallibili errori. Disforismi: pensieri su mondi vari e psicoanalisi
di Alberto Schön
A ben vedere, se per un improbabile esperimento del pensiero potessimo cancellare dalla nostra conoscenza di Alberto Schön la psicoanalisi, ci sembrerebbe di aver frequentato un musicista
Letture Psicoanalistiche: Buffoli Ed
Letture Psicoanalistiche – 13 Maggio 2022
Giodo Buffoli Presenta ” Edipo e dopo?” e ne discute con Giovanni Sinico
“Il segreto nella stanza d’analisi” – secondo incontro
Report di Lucia Zancanella
Report del secondo incontro del ciclo sul tema : “Il segreto nel lavoro con bambini e adolescenti” che si è svolto il 2 aprile 2022
Birger Sellin (1993) Prigioniero di me stesso
Recensione di Marina Montagnini
Tra gli scritti autobiografici questo proviene veramente dal “cuore dell’inferno” perché Birger è un autistico molto grave che non parla e ha spesso degli accessi in cui urla e si morde.
Nane Oca
Recensione di Alberto Schön
Nane Oca è il primo di quattro romanzi che raccontano le avventure di Giovanni detto Oca alla ricerca del vero momón, quello che noi diremmo l’oggetto buono.
La notte di Lisbona
recensione di Andrea Braun
“Tutte le navi che in quei mesi del 1942 lasciavano l’Europa, erano arche. Il monte Ararat era l’America e le acque montavano di giorno in giorno […] La costa portoghese era l’ultimo rifugio dei fuggiaschi per i quali giustizia, libertà e tolleranza contavano più che la patria e l’esistenza”