Sezione Locale della Società Psicoanalitica Italiana
Proposta di incontri gratuiti di ascolto dei Migranti che presentano difficoltà psichiche
Il Gruppo PER del Centro Veneto si è costituito alcuni anni fà, di esso fanno parte Psicoanalisti che hanno lavorato e lavorano sia con Migranti e Rifugiati che con Operatori che li seguono.
Il Gruppo PER ha sviluppato una riflessione teorica e un lavoro di ricerca che ha permesso di acquisire e sviluppare una migliore conoscenza delle problematiche di chi è costretto a migrare e ad approfondire la competenza nella relazione di ascolto con loro.
Cogliendo il profondo disagio suscitato dalle tragiche vicende di cui sono spesso vittime Migranti e Rifugiati e accogliendo le frequenti richieste di coloro che operano nel campo della gestione dei flussi migratori e la loro stessa difficoltà a contenere e dare una risposta al disagio psichico, il Gruppo PER del CVP mette a disposizione la formazione acquisita per altri Migranti e Associazioni.
Sappiamo come l’esperienza della migrazione sia spesso molto traumatica, sia per le vicende che implica il viaggio, sia per le violenze che spesso i migranti subiscono e infine, ma non da ultimo, per le difficoltà e il disorientamento dato dal vivere nel nuovo luogo.
PROPONE DI SVOLGERE DEI COLLOQUI DI ASCOLTO AI MIGRANTI E AI RIFUGIATI RICHIEDENTI ASILO
L’ascolto si svolgerà nell’ottica del pensiero psicoanalitico, individuando di volta in volta le modalità di dialogo e lo spazio di intervento più adatti all’incontro con la personale realtà del Migrante.
Il Progetto Ascolto Migranti si focalizza sul disagio psicologico, che può portare a stati di ansia e depressione. Non si occupa di problematiche legate all’assistenza pratica. Per comprendere la situazione di malessere personale si potrà accedere a incontri di consultazione gratuiti. A consultazione terminata, se indicato, sarà possibile continuare il percorso terapeutico con un analista del Gruppo PER del Centro Veneto di Psicoanalisi.
Lingue:
I colloqui si potranno svolgere nelle lingue italiano, inglese, tedesco, francese, sloveno.
Per chiedere un appuntamento
email: gruppoper@centrovenetodipsicoanalisi.it
tel.: 049 659711 INTERNO 6
FAQ:
Chi può chiamare?
Migranti e Richiedenti asilo del Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige e gli Operatori che li seguono.
Come si svolge?
Il Servizio prevede incontri di consultazione gratuiti con uno psicoanalista con il quale si concorda se intraprendere un trattamento successivo.
Chi risponde?
Alla e-mail e/o al telefono risponde uno psicoanalista che accoglie la domanda e fornisce il contatto del professionista che prenderà in carico il migrante, possibilmente accompagnato dall’operatore di supporto.
Quanto si deve aspettare per avere un appuntamento?
Il servizio cerca di rispondere in tempi brevi. Nel caso di mancata risposta l’utente verrà ricontattato quanto prima.
Quanto costa?
Le prestazioni di consultazione sono gratuite. Gli onorari di un eventuale successivo trattamento sono definiti nel rispetto del principio della solidarietà.
Dove si svolgono i colloqui?
Gli incontri si svolgono presso la sede dove il migrante è ospitato. Il Gruppo PER del CVP è composto da analisti che lavorano in Veneto, in Friuli Venezia Giulia e in Trentino.
Come vengono trattati i dati?
Contattando si dà il consenso al trattamento dei dati in accordo con la normativa vigente e per le sole finalità indicate nell’informativa disponibile nella pagina Privacy. Al momento del primo colloquio verrà consegnato il modulo della privacy da firmare.
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Centro Veneto di Psicoanalisi
Vicolo dei Conti 14
35122 Padova
Tel. 049 659711
P.I. 03323130280
Gli psicoanalisti della Società Psicoanalitica Italiana e dell’International Psychoanalytical Association sono formati a cogliere, nel corso di appositi colloqui preliminari, se ci sia un’indicazione a un’analisi e ad avere strumenti per consigliare la forma di intervento più appropriata che le varie situazioni possono richiedere, anche in alternativa al trattamento psicoanalitico classico. Negli incontri preliminari l’analista e il potenziale paziente hanno l’opportunità di decidere assieme l’eventuale scelta di iniziare un lavoro analitico o di seguire l’indicazione che appare più idonea o più utile. Per intraprendere una cura analitica è necessario valutare la disponibilità al cambiamento e la capacità a guardarsi “dentro”. Lo psicoanalista ha dunque come iniziale obiettivo quello di individuare il funzionamento del modo di essere e di relazionarsi di chi chiede una cura analitica, tenendo conto soprattutto delle dinamiche inconsce ipotizzabili.
Infatti il lavoro dell’analista durante la cura, seguendo il metodo delle cosiddette “libere associazioni” del paziente (che viene invitato a dire in analisi tutto ciò che gli viene in mente, niente escluso), è volto a indagare e comprendere la realtà psichica del paziente, a individuare, elaborare e portare alla coscienza aspetti e conflitti inconsci e angosce che comportano sofferenza.
Questo lavoro si svolge all’interno di un ambiente che aiuta il paziente a liberarsi dai timori di giudizi e valutazioni, con lo scopo non di fornirgli solo accoglimento e contenimento, ma soprattutto di consentirgli di elaborare chiavi di lettura e di comprensione delle sue modalità di funzionare psichicamente. Favorendo in questo modo la comunicazione e lo scambio tra l’analista e l’analizzando, l’emergere delle emozioni, dei sentimenti, delle fantasie, dei modi di essere sollecitati nella situazione attuale, rimanda tuttavia alla storia personale e alle relazioni significative (transfert).
L’elaborazione di queste, per mezzo del lavoro di comprensione interpretativa dell’analista nello svolgersi della cura, permette il ritrascriversi degli affetti nel mondo interno del paziente e il recupero di un senso della propria storia, all’insegna della possibilità di utilizzare risorse e relazioni in modo più sano e più libero.
La cura analitica secondo il metodo freudiano permette trasformazioni della struttura psichica dell’analizzando che consentono un più adeguato e soddisfacente rapporto col mondo esterno e con se stesso, attraverso una riorganizzazione del suo mondo interno e relazionale.
Non si tratta quindi di una cura puramente sintomatica o volta ad eliminare il singolo disturbo isolato: isterico, ossessivo, fobico, o quello tipico di altre strutture psichiche. Piuttosto ogni psicoanalista prende in cura la persona nella sua interezza e unicità, non solo allo scopo di eliminare i suoi sintomi, ma al fine di sviluppare la creatività e le potenzialità psichiche e affettive inespresse o inibite.
L’indicazione al trattamento analitico non è oggi rivolto ai soli disturbi nevrotici, ma può prendere in considerazione, con opportune modifiche della tecnica, anche i disturbi delle cosiddette “patologie gravi” tendendo ad alleviarne il dolore psichico e i problemi relazionali. L’indicazione oggi si allarga anche ad altre forme psicopatologiche come i disturbi psicosomatici, i disturbi del comportamento alimentare, i disturbi sessuali, le sindromi depressive, le sindromi psicosociali, talune sindromi psicotiche.
A tale scopo gli analisti approfondiscono i loro strumenti clinici e le loro riflessioni teoriche, in maniera che l’attività clinica e quella di ricerca teorica non risultino disgiunte. Il metodo psicoanalitico si pone quindi non soltanto come terapia, ma anche come modello di ricerca sulla tipicità e sulle modalità con cui si svolgono e si rendono consapevoli i processi psichici inconsci, ritenendo che siano questi a determinare il nostro comportamento, il nostro modo di pensare e di vivere le relazioni affettive.
Le specificità delle indicazioni alla cura riguardano non solo la tipologia dei sintomi e la particolare struttura psichica della persona che chiede un aiuto psicoanalitico, ma anche problematiche della vita connesse con l’età e ad altre caratteristiche delle persone cui l’intervento è diretto (bambini, adolescenti, singoli, coppie, gruppi).
Per affrontare con adeguati strumenti la delicata funzione analitica di cura ogni analista si sottopone per la sua abilitazione professionale, ad un rigoroso e impegnativo training di formazione che, in genere ha una durata non inferiore a 10 anni. Le norme che regolano i passaggi fino al conseguimento dell’identità psicoanalitica e che consentono la tutela deontologica della correttezza professionale sono conformi allo Statuto dell’International Psychoanalytical Association (IPA).
Gli ambiti in cui confluiscono e si confrontano gli interessi, lo studio e la ricerca degli psicoanalisti del Centro Veneto, come singoli o in attività di gruppo, sono svariati.
Fra i più significativi possiamo ricordare:
Un confronto dialettico con aree affini e campi del sapere che, direttamente o indirettamente, si occupano del funzionamento psichico (altre discipline psicologiche, neuroscienze, filosofia, sociologia, antropologia,ecc.)
Per maggiori approfondimenti è possibile consultare la sezione Cura della Società Psicoanalistica Italiana.
Centro Veneto di Psicoanalisi
Vicolo dei Conti 14
35122 Padova
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P.I. 03323130280
serviziodiconsultazionecvp@gmail.com