Sognare durante la pandemia di COVID-19: gli effetti di un trauma mondiale.

di Cristina Marogna

sogni durante il covid
Sognare durante la pandemia di COVID di Cristina Marogna

Presentazione della ricerca “Dreaming during COVID-19: the effects of a world trauma”,

Pubblicata da Marogna C., Montanari E., Contiero S., Lleschi K.

In “Research in Psychotherapy: Psychopathology, Process and Outcome 2021; volume 24:188-199″

Scaricbile in OpenAccess https://doi.org/10.4081/ripppo.2021.541

 

L’ 11 marzo 2020 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato lo stato di emergenza sanitaria per l’intera popolazione mondiale e, date le gravi complicazioni pratiche e psicologiche vissute, molti autori hanno riscontrato nella popolazione generale una maggiore possibilità di sviluppare un Disturbo Post-Traumatico da Stress (PTSD), con implicazioni significative anche nell’esperienza onirica.

Il nostro studio ha coinvolto partecipanti non clinici che tramite l’applicazione di messaggistica istantanea “WhatsApp” hanno raccontato la propria esperienza onirica. La ricerca è stata suddivisa in tre fasi: nella prima fase sono state fornite informazioni sullo scopo e sulle modalità di attuazione; nella seconda fase a ciascun partecipante è stato chiesto di annotare sogni, emozioni e libere associazioni legate al sogno, utilizzando come focus di lettura il modello bioniano dell’esperienza onirica. Al termine della raccolta la terza fase si è concentrata sui testi raccolti e analizzati mediante l’analisi qualitativa eseguita con il software MAXQDA.

 

Il progetto di ricerca si è sviluppato intorno alla consapevolezza del fatto che sogni ed incubi hanno una funzione importante per la psiche; secondo la Threat Simulation Theory (TST) l’attività onirica è concettualizzata come un meccanismo per –allenarsi– ed imparare nuove strategie di sopravvivenza all’interno di un ambiente protetto come i propri sogni. L’Emotion Regulation Theory (ERT) sostiene invece che la funzione dei sogni sia quella di regolare le emozioni attraverso meccanismi psicologici e neuronali come può essere la desomatizzazione, portando alla risoluzione di problemi emotivi ed all’estinzione delle memorie paurose. La Social Simulation Theory (SST) considera i sogni come un ricordo delle memorie di vita quotidiana e come meccanismo utile per allenare nuove strategie di comportamento sociale che possono essere testate in un ambiente protetto senza particolari conseguenze (Mota et al., 2020) concrete. La Continuity Hypothesis ritiene che i sogni vengano influenzati dalle preoccupazioni e pensieri che abbiamo durante la vita quotidiana, riflettendosi quindi nell’attività onirica (Barrett, 2020). Molti studi relativi a queste aree di ricerca sono stati condotti in diverse parti del mondo: Italia (Scarpelli et al., 2021, Dondi et al., 2021; Innocenti et al., 2020), Cina (Guo & Shen, 2021), Brasile (Musse et al., 2020), USA (Schredl & Bulkeley, 2020), Turchia (Akkus, Sahin, Kanbay & Ünlü, 2021) e Canada (Solomonova et al., 2021; Kilius, Abbas, McKinnon & Samson, 2021) e l’elemento saliente che emerge da questi studi è l’importanza data al periodo storico che stiamo vivendo come “trauma collettivo” che si riflette nella vita e nello spazio onirico, come fattore stressogeno, che a sua volta ha delle conseguenze nello stato di veglia, innescando così un circolo vizioso che aumenta lo stress ed indebolisce le difese psichiche delle persone.       

     

 In letteratura si evidenzia come incubi e disturbi del sonno sono fortemente correlati con il Disturbo da Stress Post-Traumatico. Inoltre la presenza di incubi ricorrenti è uno dei criteri considerati per la diagnosi del disturbo stesso e gli incubi e la sintomatologia del DPTS sono associati ad una compromissione dell’attività delle regioni cerebrali individuate nel modello AMPHAC di Levine (2007). L’alterazione dell’attività dell’amigdala, dell’estensione della corteccia mediale (la quale che ha il compito fondamentale di regolarizzazione delle attività emotiva dell’amigdala, favorendo la produzione di memorie nuove volte all’estinzione della paura), dell’ippocampo (che regola l’estinzione e la possibilità di creare nuove modalità di riespressione dell’evento traumatico) e della corteccia cingolata anteriore (la quale regola il livello di espressione emotiva del disagio percepito dinanzi al ricordo dell’evento traumatico) sembrano essere correlate ad un aumento dell’intensità della frequenza degli incubi e a caratteristiche specifiche del disturbo stesso, come la mancanza di controllo emotivo, le caratteristiche bizzarre del sogno e la riproduzione di memorie traumatiche (Levin e Nielsen 2007; 2009; Stickgold e Walker, 2009).     

 

In molti studi è stata dimostrata la relazione esistente tra gli eventi traumatici precedentemente vissuti da un individuo e la replicazione degli stessi negli incubi post-traumatici (Miller et al., 2017). In quanto evento traumatico la pandemia e il lockdown hanno avuto il potenziale per la genesi o la ripetizione di esperienze traumatiche. Dagli studi sopra riportati si evince che un’esperienza traumatica come la pandemia possa aver inciso molto sulla qualità del sonno e sulla produzione di incubi nella popolazione, e ancor di più vista la ripetizione del trauma dovuto alle nuove ondate che hanno comportato diversi periodi di recrudescenza e lockdown nel corso di un anno. La possibilità di studiare l’incubo in un campione non clinico, di utilizzarlo come metafora del trauma subito (Kohut, 1977) individuando in esso le possibili strategie di elaborazione, può essere la via per favorire una maggiore resilienza ad eventi non controllabili come la pandemia, anche in ambito clinico. Nell’ultimo anno e mezzo sono stati condotti numerosi studi che hanno confermato questa ipotesi ed hanno apportato sostanziosi contributi alla letteratura finora disponibile. Nel nostro studio i sogni, raccolti e raggruppati nei cluster, si possono descrivere come  “residui diurni” del periodo in corso ovvero: minacce da sconfiggere o da cui fuggire il più in fretta possibile, contenuti che ricordano prospettive complottiste, vissuti ambivalenti nei confronti della propria abitazione che è sia l’ultima protezione ma anche una gabbia d’avorio, il timore di contagiare ed essere contagiati, emozioni concernenti contatto fisico desiderato ma allo stesso tempo spaventoso per la possibilità di contagio o per le notizie sui trattamenti effettuati in ospedale, il rispetto o meno delle regole del distanziamento e dell’utilizzo di PEP, esperienze quotidiane prepandemia che diventano ora lontane o spaventose (es. concerti, eventi pubblici); e infine la preoccupazione per la fascia di popolazione anziana.

 

Nella raccolta dei sogni e delle associazioni è stato possibile osservare come diversi elementi della vita diurna, che si sono modificati rapidamente, abbiano comportato un surplus di materiale traumatico da “digerire” e metabolizzare. Il nostro studio conferma l’analisi computazionale ed esplorativa del testo svolta nella ricerca di Pesonen et. al (2020), riscontrando anche nel nostro campione la presenza di specifici cluster che spiegano la manifestazione di immagini legate al COVID-19 anche all’interno dell’attività onirica. Con questa ricerca qualitativa abbiamo tracciato una prospettiva della natura traumatica della pandemia da COVID-19, mostrando quanti “elementi diurni” non metabolizzati sono stati riproposti nello scenario onirico e, come accade nella sintomatologia del PTSD, quanto la presenza di contenuti angoscianti colpiscono la qualità del sonno e della vita quotidiana. L’attività onirica e in particolare gli incubi presenti in un campione non clinico possono far riflettere rispetto alla sofferenza intrapsichica vissuta durante la pandemia e le “tossine emotive” che rimarranno, essendo legata ai meccanismi di memoria e quanto effettivamente questi aspetti si sono infiltrati nel nostro inconscio manifestandosi nell’attività onirica. La pandemia da Covid-19 ha implicato la più grande sfida globale di una generazione; in questa fase di risposta orientata all’azione è particolarmente importante considerare quanto questa situazione ha posto in una condizione di vulnerabilità psicologica tutta la popolazione: bambini, adulti, anziani, lavoratori e non lavoratori senza distinzione. In questa realtà, a cui assistiamo quotidianamente, è evidente quanto ci sia il bisogno di un contenitore e di una rêverie analitica per poter dare un posto alla sofferenza psichica affinché venga compresa ed elaborata, se ciò non accade c’è il rischio è che venga scissa e proiettata creando scissioni personali e sociali.

 

 

Bibliografia

Akkuş, Y., Şahin, S., Kanbay, Y., & Ünlü, A. A. (2021). Determination of the Factors Affecting Sleep Quality in the General Population During the Early Phase of the COVID-19 Pandemic. Journal of Turkish Sleep Medicine8(2), 142.

 

Barrett, D. (2020). Dreams about COVID-19 versus normative dreams: Trends by gender. Dreaming, 30(3), 216–221. https://doi.org/10.1037/drm0000149

 

Dondi, A., Fetta, A., Lenzi, J., Morigi, F., Candela, E., Rocca, A., Cordelli, D. M., & Lanari, M. (2021). Sleep disorders reveal distress among children and adolescents during the Covid-19 first wave: results of a large web-based Italian survey. Italian Journal of Pediatrics, 47(1). https://doi.org/10.1186/s13052-021-01083-8

 

Guo, H., & Shen, H. (2021). Media exposure to COVID-19 epidemic and threatening dream frequency: A moderated mediation model of anxiety and coping efficacy. Dreaming, 31(1), 1–19. https://doi.org/10.1037/drm0000159

 

Innocenti, P., Puzella, A., Mogavero, M. P., Bruni, O., & Ferri, R. (2020). Letter to editor: CoVID-19 pandemic and sleep disorders—a web survey in Italy. Neurological Sciences, 41(8), 2021–2022. https://doi.org/10.1007/s10072-020-04523-1

 

Kilius, E., Abbas, N. H., McKinnon, L., & Samson, D. R. (2021). Pandemic Nightmares: COVID-19 Lockdown Associated With Increased Aggression in Female University Students’ Dreams. Frontiers in Psychology, 12. https://doi.org/10.3389/fpsyg.2021.644636

 

Kohut, H. (1977). The Restoration of the Self New York: Int. Univ. Press.

 

Levin, R., & Nielsen, T. A. (2007). Disturbed dreaming, posttraumatic stress disorder, and affect distress: A review and neurocognitive model. Psychological Bulletin, 133(3), 482–528. https://doi.org/10.1037/0033-2909.133.3.482

 

Miller, K. E., Brownlow, J. A., Woodward, S., & Gehrman, P. R. (2017). Sleep and dreaming in posttraumatic stress disorder. Current psychiatry reports19(10), 1-10.

 

Mota, N. B., Weissheimer, J., Ribeiro, M., de Paiva, M., Avilla-Souza, J., Simabucuru, G., Chaves, M. F., Cecchi, L., Cirne, J., Cecchi, G., Rodrigues, C., Copelli, M., & Ribeiro, S. (2020). Dreaming during the Covid-19 pandemic: Computational assessment of dream reports reveals mental suffering related to fear of contagion. PLOS ONE, 15(11), e0242903. https://doi.org/10.1371/journal.pone.0242903

 

Musse, F. C. C., Castro, L. D. S., Sousa, K. M. M., Mestre, T. F., Teixeira, C. D. M., Pelloso, S. M., Poyares, D., & Carvalho, M. D. D. B. (2020). Mental Violence: The COVID-19 Nightmare. Frontiers in Psychiatry, 11. https://doi.org/10.3389/fpsyt.2020.579289

 

Pesonen, A. K., Lipsanen, J., Halonen, R., Elovainio, M., Sandman, N., Mäkelä, J. M., … & Kuula, L. (2020). Pandemic dreams: network analysis of dream content during the COVID-19 lockdown. Frontiers in Psychology11, 2569.

 

Scarpelli, S., Alfonsi, V., Mangiaruga, A., Musetti, A., Quattropani, M. C., Lenzo, V., Freda, et.al. (2021). Pandemic nightmares: Effects on dream activity of the COVID‐19 lockdown in Italy. Journal of Sleep Research. Published. https://doi.org/10.1111/jsr.13300

 

Schredl, M., & Bulkeley, K. (2020). Dreaming and the COVID-19 pandemic: A survey in a U.S. sample. Dreaming, 30(3), 189–198. https://doi.org/10.1037/drm0000146

 

Solomonova, E., Picard-Deland, C., Rapoport, I., Pennestri, M., Saad, M., Kendzerska, T., … Robillard, R. (2021, May 11). Stuck in a lockdown: dreams, bad dreams, nightmares, and their relationship to stress, depression and anxiety during the COVID-19 pandemic. https://doi.org/10.31234/osf.io/hbm84

 

Stickgold R. (2009). How do I remember? Let me count the ways. Sleep medicine reviews, 13(5), 305–308. https://doi.org/10.1016/j.smrv.2009.05.004

 

 

Cristina Marogna, Padova

Centro Veneto di Psicoanalisi

cristina.marogna@unipd.it

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